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L’Oggetto dell’Interazione

L’Oggetto dell’Interazione

Silvio Cioni

[Designer] [diid 39_09]

nodesign | paris

L’Oggetto dell’Interazione

The Object of Interaction

 

Il personal computer come lo vediamo oggi, è destinato a scomparire e le sue qualità tecnologiche a distribuirsi negli spazi e negli oggetti di uso quotidiano. Il computer si trasforma, diventa invisibile e la tecnologia si insinua nella vita di tutti i giorni, fino a nascondersi e confondersi negli oggetti e nei luoghi di ogni giorno.

Gli oggetti diventano tecnologici, interconnessi, e scambiano informazioni tra loro e con lo spazio circostante. È la visione, neppure così lontana dal concretizzarsi, della Internet degli Oggetti o Internet of Things, che immagina un mondo dove reti di oggetti tecnologici e sensori monitorano costantemente processi ed eventi del mondo, elaborano quantità enormi di dati e si relazionano con le persone svolgendo per loro compiti altamente specializzati. È l’idea dirompente dell’Ubiquitous Computing e del concetto di Calm Technology sviluppati da Mark Weiser agli inizi degli anni novanta del secolo scorso.

La visione della Internet of Things mostra come l’Interazione con gli artefatti digitally-enhanced smette di essere confinata allo schermo dei computer e si espande nel mondo fisico influenzando il comportamento degli oggetti e degli spazi intorno a noi.

Nei luoghi dove viviamo, siamo circondati da numerosi oggetti e molti di questi hanno prestazioni tecnologiche. Tuttavia c’è ancora una forte distinzione tra gli oggetti di confort quotidiano e quelli che mostrano qualità tecnologiche e permettono di utilizzare servizi digitali. E la distinzione è molto forte anche nell’estetica e nel valore iconico che questi oggetti rappresentano. C’è ancora la tentazione forte di costringere gli oggetti tecnologici a forme e materiali che li rendono intrusivi, troppo riconoscibili e non integrati negli spazi quotidiani, con il rischio, sempre sottovalutato, di progettare oggetti troppo complicati da usare e controllare.

In questa visione, il progetto Interface(s) di Nodesign, sviluppato da Jean Luis Frechin e Uros Petrevski con il supporto di VIA Carte Blanche 2008, propone una serie di oggetti tecnologici molto interessanti che si combinano con gli spazi di uso quotidiano e gli oggetti per la casa, come i mobili, gli elementi decorativi e l’illuminazione. L’obiettivo di questi oggetti ibridi è quello di supportare servizi digitali attraverso l’utilizzo di interfacce user-friendly che li rendano discreti, integrati nell’ambiente e permettano loro di sfruttare le qualità emozionali delle forme e dei materiali degli oggetti con cui sono ibridati.

WaSnake ELA è una mensola con inserti in materiale elastico, riconfigurabile nella forma per adattarsi a diversi spazi. È anche uno strumento che trasmette informazioni digitali in maniera discreta all’interno della casa: permette di visualizzare messaggi SMS inviati al telefono di casa, mostra gli ultimi aggiornamenti dai propri Feed RSS preferiti, permette di monitorare i consumi dell’abitazione, e di segnalare la presenza e comunicare tra case diverse attraverso elementi coreografici luminosi. È composta di quattro elementi indipendenti e ciascuno integra dei LED colorati e fibre ottiche che vanno a costituire altrettanti schermi. WaSnake permette di creare dei canali di comunicazione e scambio di informazioni, creando un’esperienza visiva ambientale molto accattivante.

WaPix YJMM è composto di due cornici che permettono di visualizzare foto e immagini digitali in un flusso continuo, da una cornice all’altra. Le cornici sono costituite da due schermi semitrasparenti e integrano un sistema di retro-illuminazione e dei sensori di prossimità, che permettono di trasformare l’oggetto stesso nell’interfaccia di regolazione del flusso di immagini. Allontanando fisicamente le due cornici, si regola la velocità del flusso: più le cornici sono distanti, più velocemente le immagini passano tra una cornice e l’altra. WaPix è uno strumento che permette di visualizzare flussi continui di immagini che raccontano storie piuttosto che semplici sequenze di foto.

Wazz AL è una mensola in legno che integra un sistema di diffusione di musica digitale. Il sistema integra un lettore di RFID che permette di selezionare e riprodurre brani musicali semplicemente appoggiando la copertina di un audio cd su un’area specifica. Wazz è allo stesso tempo uno stereo e una mensola, è un oggetto-interfaccia che permette di riprodurre audio attraverso un supporto fisico.

WaDoor UP è una porta-schermo che può essere utilizzata sia a casa che in spazi pubblici. Lo schermo è a bassa risoluzione, composto da 640 pixel (16×40 moduli). Ciascun modulo può essere controllato individualmente, dando la possibilità agli utenti di scrivere dei messaggi o disegnare dei motivi. WaDoor reagisce ai movimenti del corpo, si comporta come un ambient display e una digital wallpaper e permette di creare effetti coreografici ad alto impatto visivo.

Wanetlight M è una sospensione luminosa composta di 25 LED in bulbi di vetro che formano una matrice tridimensionale di luce (5x5x5). Attraverso un telecomando è possibile con dei semplici movimenti della mano, regolare l’intensità della luce attraverso la manipolazione diretta dei LED in composizioni differenti nello spazio.

Wablog è un progetto di ricerca che permette alle persone di comunicare utilizzando i movimenti, di indicare la loro presenza ad un’altra persona nelle vicinanze, e di lasciare dei segnali sui propri social network come Facebook e Twitter. Inoltre, permette di essere avvisati sullo stato dei contatti e i commenti lasciati sui siti di social networking preferiti.

Wablog è stato sviluppato da Nodesign in un momento successivo, utilizzando la piattaforma Arduino e il linguaggio di programmazione Processing.

Per i designer di oggetti tecnologici per gli ambienti quotidiani, il progetto Interface(s) rappresenta un esperimento interessante e indica sicuramente una via da percorrere. Seppur nel limite di un’idea che vede gli oggetti ancora come separati e non integrati in un sistema, gli oggetti ibridati di Nodesign rappresentano una piccola, per quanto significativa, anticipazione della Internet degli Oggetti. Il design degli oggetti intelligenti deve fare i conti sempre più con due elementi essenziali: estetica (della forma) e (superficie dell’) interazione. La forma stessa dell’oggetto come superficie dell’interazione.

 

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